Si prova perfino ad amare la propria finzione, perché si cresce appiccicati alla propria maschera – e si finiscono insomma per amare anche le proprie catene, dimenticando chi si è in realtà. Del resto, la società considera un primario valore l’autocontrollo, l’autorepressione, e si vanta di aver superato istinti e impulsi naturali.