Quand’ero un ragazzo, ascoltavo la domenica in chiesa le parole del prete, pronunciate con enfasi studiata davanti ad una platea attenta. Mi stupiva l’idea che qualcuno vegliasse su di me per salvarmi. Da chi e da che cosa, stava lì il mistero. Ancor più mi stupiva che il prete enumerasse dei supplizi, per poterli celebrare in nome della sua divinità, che allora sentivo anche mia. Aspirava alla catastrofe come ultima soluzione, ma non si dava pace perché questa non era ancora sopraggiunta.