Ti guardo, e mi spunta tra le labbra la domanda che si rivolge alle donne che si offrono: o al Dio fattosi carne, o alla carne fattasi 'Dio'.
Perché?
Perché tarpare le tue giovani ali in una gabbia, seppur dorata?
Silente, solo col tuo sguardo, mi spieghi cosa significa essere e non sembrare. Essere libera da quest'involucro che ci limita. Essere, con le tue sorelle, la piccola rondine o la tenera capinera che han costruito il nido sulla Croce, e ad essa guardano da mattina a sera.