Corre, corre lungo la distesa, il giovine, stringendo tra le dita il filo che regge l'aquilone del suo dolce tempo. E meglio lo trascina tra le impervie zolle, più amabile si fa il volo e più spedito va lungo i viali invisibili del Cielo.
Corri, corri, ragazzo, e fai che la stretta di quel filo giammai faccia impazzire la tua giovane cometa, lasciandola vagare a demolire il tempo a lei promesso.