Poesia La voce a te dovuta di Pedro Salinas (Tristezza)
Tu non le puoi vedere; io, se'. Terse, rotonde, tiepide. Lentamente vanno al loro destino; lentamente per indugiare piu' a lungo sulla tua carne. Vanno verso il nulla; non sono che questo, il loro scorrere. E una traccia, verticale, che si cancella subito. Astri? Tu Non le puoi baciare. Le bacio io per te. Hanno un sapore; sanno dei succhi del mondo. Che gusto nero e denso di terra, di sole, di mare! Restano un istante nel bacio, indecise fra la tua carne fredda e le mie labbra; infine io le prendo. E non so se erano davvero per me. Perche' io non so nulla. Sono stelle, o segni, sono condanne o aurore? Ne' guardando ne' coi baci Ho imparato che cos'erano. Cio' che voglio resta la' indietro, tutto ignoto. E cosi' pure il loro nome. (Se le chiamassi lacrime Nessuno capirebbe).