Poesia Scorgi i tormenti miei, se gli occhi volti di Galileo Galilei (Dolore)
Esprime alla sua Donna come egli langua per lei d'amore.
Scorgi i tormenti miei, se gli occhi volti, Nella ruvida fronte ai sassi impressi; Leggi il tuo nome e i miei martirj scolti Nella scorza de' faggi e de' cipressi.
Monstran l'aure tremanti i sospir tolti Dall'infiammato sen; gli augelli stessi Narran pure il mio mal, se tu gli ascolti; Eco il conferma, e tu nol credi, Alessi?
Gusta quell'acque già sì dolci e chiare, Se nuovo testimonio al mio mal chiedi, Com'or son fatte dal mio pianto amare.
E se dubiti ancor, mira in lor fiso, E quel che neghi al gusto, agli occhi credi, Leggendo il mio dolor nel tuo bel viso.