Poesia Sia pace per le aurore che verranno di Pablo Neruda (Pace)
Sia pace per le aurore che verranno, pace per il ponte, pace per il vino, pace per le parole che mi frugano più dentro e che dal mio sangue risalgono legando terra e amori con l’antico canto; e sia pace per le città all’alba quando si sveglia il pane, pace al fiume Mississippi, fiume delle radici: e pace per la veste del fratello, pace al libro come sigillo d’aria, pace per il gran kolchoz di Kiev; e pace per le ceneri di questi morti, e di questi altri morti; sia pace sopra l’oscuro ferro di Brooklyn, sia pace al portalettere che entra di casa in casa come il giorno, pace per il regista che grida nel megafono rivolto ai convolvoli, pace per la mia mano destra che brama soltanto scrivere il nome di Rosario, pace per il boliviano segreto come pietra nel fondo d’uno stagno, pace perché tu possa sposarti; e sia pace per tutte le segherie del Bio-Bio, sia pace per il cuore lacerato della Spagna partigiana: sia pace per il piccolo Museo di Wyoming, dove la più dolce cosa è un cuscino con un cuore ricamato, pace per il fornaio e i suoi amori, pace per la farina, pace per tutto il grano che deve nascere, pace per ogni amore che cerca schermi di foglie, pace per tutti i vivi, pace per tutte le terre e per le acque...