Poesia di Fausto Marchi su Sonetto
Poesia su Sonetto di Fausto Marchi
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FrasiPoesia Venere Gotica di Fausto Marchi (Sonetto)



Assisa, le gambe d'avorio fine
Incrocia sull'intarsio dello scanno
Ove l'onice si sposa con l'oro
Sotto l'abbraccio di rare volute;

Poi, tra i piedi, contro il nero confine
Delle unghie smaltate, l'ingenuo inganno
Dardeggia di un loto, vago ristoro
Nel freddo amplesso di gemme perdute.

Cos'ì si offende, nel vergine seno,
Anche il segno tatuato di un contorto
Serpente d'ebano, quasi rovente

Marchio tra efelidi ambrato veleno
Di un vortice insonne nel drappo smorto
Di aspri bagliori del giorno morente.
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