Inesorabile ti succede e legge il tuo numero di maglia; niente ti compete ed a nessuno più appartieni; chi t'ha creato era sventato, lasci intendere a un dio che incede lungo la scarpata. Desti la terra, ali di gelsomino assume l'aria quando severa t'investe la sera; ma tu incurante non ascolti le tenebre né ti scompone il freddo senza voce che sgretola le ossa dall'elegante carro che scruti sussultando quale insetto parco di memorie a eriger altari di pietra ove inesorabile affonda.